Turismo, la ripresa è partita, ma mancano ancora gli stranieri

Turismo, la ripresa è partita, ma mancano ancora gli stranieri

Intervento di Michele Petrini, portavoce CNA Commercio e Turismo

 

Il turismo italiano ha messo il turbo. E tra luglio e agosto i connazionali che hanno scelto di trascorrere le vacanze nel nostro Paese hanno battuto ogni record. Sono arrivati a 23 milioni in totale contro i 17 del 2020 e i 18 del 2019, l’anno precedente la pandemia. Un risultato che all’inizio della stagione era del tutto inatteso. E con loro hanno villeggiato in Italia anche sei milioni di vacanzieri stranieri, molto meno rispetto alle estati pre-pandemia ma a loro volta in numero consistentemente più numeroso del previsto, un dato favorito dagli effetti positivi del “green pass”. A rilevarlo una indagine di CNA Turismo e Commercio condotta tra gli associati di tutto il Paese. Chiaro il pensiero di Michele Petrini, portavoce di CNA Commercio e Turismo: “È vero, il turismo italiano è ripartito dopo un 2020 da dimenticare. In particolare nel nostro territorio è stato tangibile il ritorno dei connazionali, in particolare nei luoghi d’arte e nei piccoli centri. Anche Siena città ha avuto dati positivi. Nelle Terre di Siena mancano ancora i grandi gruppi di turisti stranieri, che hanno una buona propensione a spendere nei negozi artigianali e nell’enogastronomia tipica del nostro territorio. La crisi c’è ancora ed è chiarissima e netta, nonostante i segnali. Completamente assenti le gite dei gruppi numerosi con i bus. Ricordiamoci che sono ben due anni che in città non approdano più i pullman carichi di studenti delle gite scolastiche. Malgrado questo tipo di turismo rientri in quel turismo denominato “mordi e fuggi”, per la limitata permanenza in città, esso è comunque un volano economico importante per alberghi, ristoranti, per le botteghe artigiane e per il commercio al minuto. Pesa come un macigno anche l’assenza del Palio”.

Per quanto riguarda la ricettività, a essere privilegiate dai vacanzieri italiani nei due mesi clou estivi, con 15 milioni di arrivi, sono state le tradizionali strutture alberghiere mentre le strutture extra-alberghiere (in testa i campeggi nelle loro varie declinazioni) ne hanno totalizzati otto milioni. “Dobbiamo procedere con la campagna vaccinale, affinché quanto prima si possano allentare ulteriormente le cautele sanitarie, che indubbiamente, pur essendo necessarie, sono comunque un ulteriore problematica da gestire per i titolari delle attività. L’auspicio è che si vada sempre più verso minori vincoli, in particolare per i mesi invernali, con tutte le difficoltà che dovranno affrontare le attività della ristorazione”, ribadisce Petrini. “Quindi, per concludere, diciamo che nel nostro territorio i dati sono stati abbastanza positivi ed incoraggianti ma, in prospettiva, auspichiamo che il 2022 possa essere l’anno di una vera rivincita per il nostro turismo e per tutto il sistema economico senese”, conclude il portavoce CNA Commercio e Turismo.