Saldatori, fonditori, carpentieri, cuochi e professionisti del turismo: in Italia ne mancano 524mila. Parte da una delle emergenze più sentite dal mondo delle piccole e medie imprese Carlo Calenda, leader di Azione, ospite del ciclo di incontri organizzato nella nostra sede di Roma, in piazza Armellini, in vista delle prossime elezioni. Padrone di casa, il presidente nazionale di CNA, Dario Costantini: “Alla politica ricordiamo che se si ferma l’impresa il Paese non ha futuro; abbiamo bisogno di dare ai giovani una prospettiva, di dir loro che fare impresa è ancora bello”.
La risposta al mismatch da domanda e offerta di lavoro, secondo l’ex ministro dello Sviluppo Economico, “per noi è molto chiara: le persone vanno formate da agenzie private che dovranno occuparsi di raccogliere le richieste delle imprese e formare chi oggi percepisce il reddito di cittadinanza”.
Calenda ha poi affrontato il tema dell’istruzione, a partire dai dati allarmanti sulla dispersione scolastica, e della sanità: “Oggi occorrono ventidue mesi per una mammografia, tredici per una tac, otto per una visita oncologica. Si vuol dire no al Mes sanitario e poi spendiamo quaranta miliardi di euro l’anno per saltare le liste d’attesa”.
Energia
Calenda definisce l’emergenza legata al caro-bollette uno “tsunami” e, davanti alla platea di imprenditori, si dice favorevole al nucleare e mette sul tavolo i primi tre provvedimenti a sostegno delle imprese contenuti nel suo programma da candidato a Palazzo Chigi. “Per prima cosa è necessario il disaccoppiamento tra gas, con cui si produce il quaranta per cento di energia elettrica, e rinnovabili non contrattualizzate – dice Calenda-. Poi servono quindici miliardi per un ulteriore taglio delle bollette per le imprese”. Ma non basterà. Perché all’Italia manca il dieci per cento dell’energia che consuma e per uscire da questa emergenza “servono almeno due navi di rigassificazione”. Calenda propone poi di eliminare ogni procedura autorizzativa per l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile sui tetti e diffida dalle proposte avanzate dagli alleati per abbattere gli oneri di sistema. A questo proposito il leader di Azione propone una cartolarizzazione di questa pesante voce di costo sulle bollette delle piccole e medie imprese, per distribuirla in un secondo tempo e arrivare a un progressivo abbattimento. “Proponiamo poi di destinare due miliardi di euro ai comuni per affidare progetti in outsourcing per la realizzazione dei progetti previsti dal Pnrr”.
Lavoro
Calenda ha poi denunciato quelle cooperative che “sottopagano i lavoratori e fanno concorrenza sleale alle imprese che versano regolarmente i contributi”. Si dice favorevole al salario minimo e lancia la proposta di un taglio al cuneo fiscale, perché oggi per un’impresa “assumere una persona ha un costo gigantesco”.
Per ridurre l’ammontare monstre dell’evasione fiscale, che oggi viene stimato in 80-90 miliardi di euro, Calenda propone di destinare “ogni euro – non solo accertato, ma recuperato- a riduzione di una voce specifica, ad esempio l’Iva, con un meccanismo automatico”.
Quanto all’invito lanciato dal presidente Costantini di firmare un patto sociale, Calenda ha replicato: “dico di sì, purché si faccia su temi specifici”.