Petri CNA: “Serve un credito d’imposta al 50% o migliaia di imprese rischiano la chiusura”
Le bollette energetiche hanno raggiunto livelli insostenibili che mettono a rischio imprese e cittadini. I prezzi alle stelle del gas innescano una crisi finanziaria che le imprese non possono sostenere. Anche migliaia di imprese senesi rischiano fermi produttivi o la chiusura.
Per Fabio Petri vice presidente nazionale CNA e Presidente di Artigiancredito non è possibile aspettare ottobre per agire “ Deve essere l’Europa in prima battuta ad affrontare l’emergenza energetica per non impattare sul debito pubblico ma se continuano ad esserci resistenze il Governo Italiano attuale deve intervenire subito con un decreto legge immediato, come nel caso di terremoti o catastrofi naturali. Tantissime imprese a settembre rischiano la chiusura, la risposta da parte del governo è urgentissima”.
CNA è consapevole dello sforzo già a partire dalla fine del 2021, con interventi volti ad attenuare l’impatto del caro energia sulle bollette di cittadini e imprese. Ma il fenomeno è talmente grave che tali misure non sono state sufficienti a compensare bollette che ormai pesano 3-4 volte di più sui costi aziendali. “ Bisogna pensare a crediti di imposta con percentuali importanti, attorno al 50% – sottolinea Fabio Petri – da scaricare subito . E’ anche necessario fissare un tetto massimo del Gas subito”
È una condizione che da molti mesi riduce la competitività delle imprese mettendo a rischio ripresa e occupazione, o si tramuta in una pericolosa spinta inflazionistica.
“Ora le aziende dovranno fornire fidejussioni cospicue, dare garanzie per le bollette del gas. E’ impensabile che ci siano imprese pronte a sostenere questi costi e rischi. Per questo vanno trovate soluzioni immediate “.