L’Italia è uno tra i Paesi europei dove l’artigianato e le microimprese rivestono un ruolo di primo piano: le imprese artigiane sono 1,3 milioni (il 23,1% del totale delle imprese italiane), occupano 2,6 milioni di addetti (il 15% del totale) e creano il 9,7% del valore aggiunto nazionale. In molti settori superano il 50% delle imprese totali. L’artigianato è il perno di un modello produttivo che ruota attorno alle piccole imprese. Quelle con meno di 50 addetti sono 4,2 milioni e occupano 10,7 milioni di persone. Rappresentano di fatto la quasi totalità dell’imprenditoria italiana (il 99,4%) e contribuiscono al 63,4% dell’occupazione complessiva. Il loro operato genera il 47% del valore aggiunto e il 20% delle esportazioni.
“La CNA – spiega Fabio Petri vice Presidente Nazionale – auspica una maggiore collaborazione tra gli Stati membri per affrontare congiuntamente queste sfide e garantire il benessere dei cittadini, la stabilità della società e dei sistemi democratici europei. Semplificare resta la priorità delle imprese, anche in Europa – continua Petri”.
Le Micro PMI, sia nelle regioni rurali che metropolitane, provvedono alle esigenze quotidiane dei cittadini, garantiscono l’occupazione e favoriscono la coesione sociale. Gli imprenditori sono interessati allo sviluppo a lungo termine della loro azienda e dell’economia locale, piuttosto che a cercare guadagni nel breve termine. L’artigianato e le Micro PMI sono all’avanguardia nel cambiamento sostenibile e nella conservazione del patrimonio, dei valori del know-how.
Per consentire alle Micro PMI di svolgere con successo il loro ruolo, le nuove istituzioni europee dovranno tenere in considerazione le caratteristiche specifiche delle Micro PMI. I nuovi membri del Parlamento dovranno impegnarsi a mantenere una costante interlocuzione con le principali forze sociali italiane per assicurare la massima coerenza delle decisioni che prenderanno con la realtà economica.
“In questo contesto nel Mercato Unico diviene essenziale – sottolinea Petri – valorizzare l’artigianato e le PMI come fattore di coesione sociale e sostenere i giovani e le donne nell’autoimprenditorialità.”
Ecco alcuni temi chiave del documento:
- Guidare la Trasformazione Verde e la Sostenibilità Energetica;
- Una rinnovata Politica Industriale europea;
- Costruire il Futuro: completare le reti e le infrastrutture;
- Rafforzare il Modello Sociale Europeo
La CNA aderisce alla più rappresentativa e riconosciuta organizzazione dell’artigianato e delle PMI in Europa: SMEunited, con oltre 70 organizzazioni aderenti in 30 paesi europei, 12 milioni di imprese, ha sempre sostenuto l’esigenza di porre al centro dell’Agenda politica europea i valori della democrazia e della pace che si legano in modo imprescindibile a quelli dell’artigianato italiano, e della tutela della libera iniziativa in un’economia sociale e di mercato.
Negli anni ha promosso iniziative europee per semplificare il quadro giuridico alle PMI nella fase discendente del complesso processo decisionale europeo (“think small first”, “pensa prima al piccolo”) e ottenuto un nuovo quadro giuridico Europeo a tutela di produzioni artigianali espressione del patrimonio locale, delle competenze e del saper fare artigiano.
“L’obiettivo – sottolinea il vice presidente nazionale Fabio Petri – resta quello di coinvolgere il sistema produttivo nella transizione digitale ed ecologica ed in tal senso ha espresso e motivato le nostre preoccupazioni per una applicazione proporzionata dei provvedimenti sul tema degli imballaggi e dell’ecodesign che tenesse conto delle ricadute sull’economia di una normativa non rispettosa d sul nostro tessuto produttivo”.