“È il momento di iniziare una fase di interlocuzione per poter dire la nostra nell’interesse del Paese”. Così il presidente nazionale di CNA, Dario Costantini, si è rivolto al segretario nazionale del Partito Democratico, Enrico Letta, nel corso del terzo faccia-a-faccia con i leader delle principali forze politiche, in vista delle imminenti elezioni politiche.
“Abbiamo il dovere di preservare il dna artigiano, di fare squadra anche al di là dei nostri confini, per portare fuori il bello dell’Italia” ha sottolineato Costantini. Ascolto, innanzitutto, è stato l’invito al segretario Pd: “le nostre imprese vorrebbero finalmente essere ascoltate: veniamo da un tempo complicato e stiamo subendo più degli altri gli effetti della crisi”. Con un’aggravante: “qualcuno, nel pieno dell’emergenza, ha detto che la fragilità del Paese sono le piccole imprese. E noi rispondiamo che proprio il nostro impegno e la nostra tenacia hanno, invece, permesso di risalire la china”. Costantini ha poi ricordato l’impegno costante e capillare della Confederazione, da Roma ai territori, dove le micro e piccole imprese hanno garantito i servizi fondamentali. Quanto al caro-energia, Costantini ha ricordato: “ci siamo accorti da subito di quanto grave fosse il problema. Mi sento di dire che già da diversi anni denunciavamo come le piccole e medie imprese italiane portino sulle spalle uno zaino più pesante degli altri. Il motivo è che il mondo che rappresentiamo non viene ascoltato al pari delle energivore” denuncia Costantini. “Se si fosse ascoltato prima il nostro allarme forse le imprese come le nostre avrebbero evitato di subire una situazione così, con il rischio di arrivare, a dicembre, a un rincaro dei costi dell’energia del 500%” ha precisato.
Per questo Costantini propone il coinvolgimento della Confederazione in un nuovo patto sociale, a partire dalle proposte: “non abbiamo solo denunciato problemi, ma anche proposto soluzioni, come quella per l’autoproduzione di energia dal fotovoltaico – ricorda -. Abbiamo già a disposizione 125mila capannoni, sui cui tetti possono essere installati impianti, senza occupazione di nuovo suolo. È una soluzione veloce, ma serve la volontà politica per estendere alle imprese gli stessi benefici che hanno le famiglie col credito di imposta”.
Quanto alla riqualificazione degli edifici, Costantini ha ricordato come le piccole e medie imprese aspettino “risposte precise”. E sul Superbonus, Costantini denuncia il paradosso: “tante rischiano di chiudere per essersi messe a disposizione dei cittadini sul dettato di una legge dello Stato”.
E al segretario Letta, infine, il presidente della CNA ha ricordato le altre emergenze del mondo produttivo: credito, semplificazione e lavoro. “Quanto è difficile fare gli imprenditori in un Paese dove la burocrazia è veramente grottesca e trovare personale specializzato è diventato impossibile. Il percorso di avvicinamento al mondo del lavoro – è l’invito di Costantini – dovrebbe essere organizzato molto più facilmente.
Raddoppio del credito d’imposta sui costi energetici, anche sul pregresso; riduzione “shock” del cuneo fiscale e abbandono del sistema di pagamento anticipato dell’Iva sono alcuni dei punti-chiave del programma del Pd.
Priorità numero uno, l’energia. Sull’emergenza legata al caro-energia, Letta riconosce: “Non si può aspettare. Servono decisioni immediate, che hanno bisogno di una copertura europea”. Il Pd è per abbassare il costo della bolletta energetica delle imprese con “il raddoppio del credito d’imposta, anche per il pregresso, e con l’introduzione di forme di rateizzazione per quel che resta fuori. Per le famiglie, l’istituzione di una bolletta sociale” è la proposta. “Non faremo passare questa settimana senza che siano state prese delle decisioni – ha assicurato Letta alla platea-, superando i dissidi interni all’Unione europea”.
E poi il capitolo fisco. “Non si può più andare avanti a spizzichi e bocconi – ha riconosciuto Letta-. Serve una riduzione shock del cuneo fiscale, anche per combattere il lavoro nero”. Quindi il tema dei crediti fiscali incagliati. Una situazione che sta mettendo in affanno tante imprese. “Conosciamo questa fatica e abbiamo presente la necessità di sbloccare questi crediti. Per questo proponiamo di cambiare la logica del pagamento Iva, eliminando l’anticipo del versamento: non costa nulla”.
Sull’Europa, Letta risponde alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “la ‘pacchia’ è di averci dato 219 miliardi di euro per normalizzare il nostro Paese sul terreno della transizione digitale, della sostenibilità, dell’emergenza siccità. Il Pnrr non deve essere rinegoziato, ma solo applicato. Bisogna usare al più presto possibile tutte le risorse. Perché è lì il futuro dell’Italia”. Risorse da dedicare, tra le altre cose, alle infrastrutture che collegheranno territori disagiati e alle politiche attive del lavoro, per superare il mismatch tra domanda e offerta. “Dovunque vada ascolto sempre la stessa cosa – dice Letta-: non si trova manodopera. Un tema, questo, da mettere al centro dell’attenzione. Senza dimenticare che proprio per far fronte a questa emergenza tanti territori chiedono di riaprire i flussi dei lavoratori immigrati”.
Ricordando il dialogo costante dell’attuale governo con la Confederazione, Letta ha ricordato quanto fondamentale sia il ruolo delle associazioni di rappresentanza e ha assunto un impegno: “non avremo mai la tentazione di prendere una decisione senza che ci sia concertazione. Il dialogo sociale – ha detto Letta – è fondamentale; ha senso se i corpi intermedi partecipano, e non sono solo spettatori delle decisioni che prende la politica. Altrimenti – ha concluso – la campagna elettorale si riduce a una sfilata di leader politici che calano da un palco”.