Salvaguardare la salute dei pazienti e di tutti gli operatori è l’obiettivo comune a odontotecnici, odontoiatri e dentisti, a prescindere dalle sigle di appartenenza.
In virtù di questa unica intenzione collettiva CNA SNO Odontotecnici si è riunita con le altre sigle del settore odontotecnico, con le rappresentanze odontoiatriche CAO (Collegio Albo Odontoiatri) e ANDI (Associazione Nazionale Dentisti) al fine di condividere delle norme a contrasto della diffusione del Coronavirus.
Il Presidente ANDI Dott. Carlo Ghirlanda, il Presidente CAO Dott. Raffaele Iandolo, il Presidente ANTLO Mauro Marin, il Presidente CNA SNO Odontotecnici Luigi Cleri, il Responsabile CNA SNO Odontotecnici Cristiano Tomei e il Presidente Confartigianato Odontotecnici Gennaro Mordenti, hanno, quindi, valutato i passaggi operativi che lo studio odontoiatrico e il laboratorio odontotecnico devono condividere, convenendo nella definizione di procedure coerenti alle regole emanate. Resta operativo il Codice di Autoregolamentazione CNA per il settore Odontotecnico, per quanto attiene i protocolli di sicurezza interni al laboratorio.
Questo tipo di lavoro ha sempre posto, già prima della pandemia, gli operatori nella condizione potenziale di venire a contatto con materiale infetto con il rischio di contrarre patologie, anche importanti come epatiti, hiv e tubercolosi. Con la diffusione del Covid-19 i livelli di attenzione alle procedure operative – onde evitare anche infezioni crociate che potrebbero originarsi nel passaggio di impronte, morsi e placche di registrazione, gig, tranfert o altri sistemi di rilevazione – sono stati altissimi: nessuna eccezione o superficialità.
Tra le norme condivise nell’approccio protesico ci sono in primis la decontaminazione, la detersione e la disinfezione secondo specifici criteri oltre che la manipolazione sia per l’odontoiatra che per l ‘odontotecnico. Inoltre, è opportuno che successivamente al trasporto la protesi sia decontaminata, detersa e disinfettata, e rilavata per allontanare eventuali residui tossici.
Insieme all’uso di mascherine FFp2, viene ricordato che nel laboratorio, così come nello studio, è essenziale identificare zone ad alto rischio, dove cioè si tratta materiale potenzialmente infetto, zone a medio rischio o di collegamento, zone a basso rischio. Il passaggio da una all’altra zona va gestito con prudenza. Non è di minore importanza la sanificazione dei dispositivi digitali come scanner e computer, ormai sempre di maggior uso.
Solo una corretta formazione unita ad una sana condivisione può portare alla consapevolezza di quanto il comportamento di ciascuno sia importante per la salvaguardia della salute comune.